Antiche cultivar e biodiversità di interesse alimentare

  • Stampa

Spesso è stato commesso l'errore di non attribuire l'importanza dovuta alle “antiche” varietà agricole locali che da moltissimo tempo sono presenti sul territorio e ci permettono di  mantenere un'alta biodiversità di interesse alimentare. Spesso sono utilizzate come ingredienti per piatti tipici della tradizione contadina, grazie ai loro intensi sapori e alle eccellenti proprietà nutrizionali.Tuttavia, si tratta di entità a forte rischio di erosione genetica, in quanto, a causa della loro scarsa produttività, molte sono oramai cadute in disuso, soppiantate da varietà moderne, più produttive, ma di solito meno interessanti sul piano del gusto e meno adattate al territorio locale. 

L'interesse nel conservare le “antiche” varietà deriva soprattutto dal forte legame storico con il territorio, poiché rappresentano la memoria storica e la memoria biologica dell'agricoltura. Allo scopo di preservare nel tempo queste antiche varietà esistono delle strutture specializzate dette Banche del Germoplasma vegetale, dove i semi vengono mantenuti in idonee condizioni ambientali e possono essere conservati a lungo termine. Questo tipo di conservazione, fuori dal territorio di origine, è denominata “ex situ” ed integra quella in campo (“on farm”). In questo contesto, Il Parco delle foreste casentinesi ha avviato negli anni diversi progetti. Il più recente, dal titolo “Biodiversità di interesse alimentare: salvaguardia e recupero di cultivar tradizionali locali” conclusosi nel 2020, ha avuto lo scopo di ricercare nel territorio del Parco Nazionale e dell’area appenninica antiche varietà locali tradizionali. 

I campioni di semi raccolti, tramite indagini e visite alle aziende agricole, sono stati inviati alla Banca del Germoplasma vegetale dell’Università di Pavia, dove, dopo essere stati sottoposti ad un processo di disidratazione e congelamento, sono stati stoccati e conservati (potenzialmente, anche per un periodo superiore ai 200 anni!), scongiurando il pericolo che queste antiche varietà vadano perse per sempre.

ai seguenti link potrete scaricare la pubblicazione finale del progetto, e visionare la pagina dedicata nel sito web del parco delle foreste casentinesi:

Pagina del parco:   https://www.parcoforestecasentinesi.it/it/vivi-il-parco/storia-e-tradizioni/antiche-cultivar

pdf del libro:   http://www.parcoforestecasentinesi.it/sites/default/files/PUBBLICAZIONE%20CULTIVAR.pdf